La figura dello psicologo di quartiere rappresenta una novità nel panorama dell’assistenza psicologica. L’iniziativa è realizzata dal Laboratorio di Psicologia Clinica dell’Università Cattolica di Milano. Grazie alla partnership tra l’Ordine degli Psicologi, Assofarma e il Comune di Milano, le persone in cerca di aiuto possono ricevere supporto psicologico direttamente nella propria farmacia di quartiere. L’obiettivo è di intercettare e rispondere alle fragilità della popolazione, offrendo un servizio a basso costo e facilmente accessibile. I risultati del progetto pilota sono stati molto incoraggianti, con 78 casi risolti e una vasta gamma di problematiche trattate, tra cui ansia, depressione, fobie, problemi di coppia e mobbing lavorativo. La presenza dello psicologo di quartiere rappresenta un’opportunità per le persone in cerca di aiuto di accedere a un supporto psicologico continuativo sul territorio, con la possibilità di essere indirizzati a centri specialistici se necessario.
CORRIERE DELLA SERA: ASSESSORE LANDI: INTERCETTARE LE FRAGILITÀ DEI MILANESI IIN 500 DALLO PSICOLOGO DI QUARTIERE
MILANO – I numeri, intanto: Il progetto pilota ha raccolto in cinque mesi 158 utenti e un totale di 516 visite. Utenza privilegiata, le donne, quasi il 70 per cento del totale. L’identikit racconta un(a) milanese di mezz’età, alle prese con ansia, depressione, fobie, attacchi di panico. Ma anche con maltrattamenti, problemi di coppia, mobbing lavorativo. Una gamma di disagi tipicamente metropolitani, spiegano gli esperti.
«Il bilancio — giura l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna — è largamente positivo. I dati parlano chiaro: 78 casi ‘risolti’, 27 rinvii ai centri psico- sociali, altrettanti ai consultori famigliari, una dozzina negli ospedali, cinque alle associazioni che si occupano di donne maltrattate». La metafora esatta è quella del «grande orecchio». «In ascolto costante e vigile rispetto al disagio di chi vive la metropoli», spiega l’assessore. L’esempio più lampante sono le persone soggette a trattamento sanitario obbligatorio. «Lo psicologo potrà servire anche a questo: garantire un’assistenza continuativa sul territorio alle persone alle prese con costanti e conclamati disagi psichici». Poi c’è il tema immigrazione. Quel dieci per cento di utenza straniera «è un dato incoraggiante